Tsipras il Leonida del XXI secolo?
Definire, mutatis mutandis, Tsipras un Leonida del XXI secolo sembrerebbe un azzardo storico ?
Pensiamo bene. Nel 480 a.c. 300 Spartani alle Termopili ebbero il coraggio, la forza di fermare il poderoso esercito Persiano che tentava di conquistare ed assoggettare la Grecia.
Il recente referendum di una Nazione di solo 10 milioni di abitanti, con il suo risultato non scontato, pur in presenza di indiscutibili errori commessi nel tempo dai suoi governanti e dal suo modo di vivere ,ha stoppato la Merkel e quella parte tedesca rappresentata dal Ministro Schauble desiderosa di realizzare una Grexit guidata da un Premier non malleabile . Il popolo Greco ha detto “NO” ad una Germania che, con la stessa arroganza, diede vita, nel secolo scorso,a due guerre mondiali ritenendo possibile una rapida ed efficace conquista dell’intera Europa. Così non andò in entrambi i casi. E così, per nostra fortuna, non andrà ora, grazie ad Atene che ha posto all’attenzione pubblica le insensibilità di alcuni Paesi dominanti nel contesto europeo.
Il Referendum greco, comunque finiscano le trattative in corso, è un forte segnale politico che dice basta a questa Europa caratterizzata da una tecnocrazia incapace di comprendere il senso della necessità di una UE univoca in tema di politica estera, fiscale, economica istituzionalmente democratica.
Malcelati interessi economici, gestiti da ciniche realtà finanziarie che si muovono con eccessiva disinvoltura nella globalizzazione dei mercati, sono fin qui prevalsi, con ricette di impoverimento di interi popoli, a scapito degli ideali, dei valori, degli obiettivi posti dai nostri Padri Fondatori.
Questa è la vera crisi che noi europei stiamo vivendo da anni.
E’ bene, ora, che i Paesi del Sud Europa si attrezzino per evitare che disastrose emulazioni dei Partiti populisti traggano indebiti vantaggi dalla vittoria politica di Tsipras.
Indebito vantaggio perché, al contrario del Premier Greco che non ha mai immaginato o auspicato l’uscita dall’Euro o dall’Europa,i “Podemos” spagnoli, i nostrani “Grillini” e tutte le articolazioni partitiche populiste ,ovunque collocate sul territorio del Vecchio Continente, si pongono l’obiettivo di una disarticolazione totale dell’UE, sognando il ritorno a politiche autarchiche di stampo nazionalistico.
Una follia, questa, fuori dalla storia attuale e disastrosa per le conseguenze di assetti geopolitici incontrollabili e, comunque, perniciosi per tutto l’Occidente.
Le attuali classi dirigenti dei Paesi dell’UE, certamente non all’altezza di chi creò e perseguì il sogno europeo, sapranno riscoprire quella razionalità necessaria per guidare un Continente come il nostro, ancora tentato da interessi nazionalistici?
E’ questa la vera scommessa che abbiamo difronte.
Con un eccessivo senso di ottimismo speriamo di si, senza auspicare un Tsipras italiano dal quale, noi popolari italiani ,siamo lontani politicamente anni luce.
On. Potito Salatto Vice Presidente Popolari per l’Italia-Membro del Bureau PPE a Bruxelles