Civitella in Val di Chiana: Non prevalgano ignoranza e indifferenza”
ROMA – Civitella in Val di Chiana (Ar) ha ricordato le vittime dell’eccidio nazista che vennero crudelmente uccise il 29 giugno del 1944. Nel giorno del 70esimo anniversario della strage le autorità locali hanno aperto le porte della cittadina e ospitato il Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, quello della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier e il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi.
“Noi oggi siamo qui per ricordare, per tenere accesa la fiamma di una tragedia collettiva talmente grande da rischiare di non essere compresa fino in fondo e di restare solo un arido numero – ha detto il sottosegretario alla Difesa, On. Domenico Rossi – a distanza di 70 anni, possiamo ancora ascoltare la voce dei sopravvissuti – ha proseguito Rossi- ma in futuro, quando il tempo dei testimoni sarà passato, le loro storie non potranno essere più ascoltate, ma non dovranno essere dimenticate. Quello della memoria è dunque, un dovere nei confronti delle vittime, dei loro familiari e dei sopravvissuti, perché il loro sacrificio non vada perduto. Ma è anche un monito per tutti noi, da trasmettere alle future generazioni, affinché l’ignoranza e l’indifferenza non prevalgano e simili orrori non accadano più, restando insegnamento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana”.
E’ in nome di quei valori che oggi l’Italia é sempre più impegnata con le proprie Forze Armate nelle operazioni di sicurezza e di sostegno alla pace fuori dai confini nazionali in aiuto a Paesi che si stanno avviando faticosamente sulla strada della libertà e della democrazia”, ha aggiunto Rossi ricordando che “l’Europa unita è stata costruita in questi ultimi sessant’anni, facendola risorgere una prima volta dalle rovine della guerra e una seconda volta dopo l’89, dalle aberrazioni della guerra fredda. L’Italia, che a partire dal 4 luglio sarà alla guida del Consiglio dell’Unione Europea – ha concluso il Sottosegretario alla Difesa Rossi – avrà una straordinaria occasione per contribuire a un futuro migliore dell’Europa, facendosi portavoce di quella cultura d’integrazione e di quel cammino comune di sviluppo sociale ed economico che, dalla fine della seconda guerra mondiale, ha garantito alla Comunità Europea prima, e all’Unione Europea dopo, il più lungo periodo di pace mai vissuto”.