Salatto: Renzi, da rottamatore a restauratore
FUTURO EUROPA – E’ bastato seguire con attenzione il dibattito tra i gruppi parlamentari e il segretario del Pd per rendersi conto del basso livello con cui si è svolto in termini di contenuti. Roba da sezioni di partito della Prima Repubblica.
Per onestà intellettuale, invece, dobbiamo riconoscere che la capacità di trasformazione di Renzi non ha concorrenti sullo scenario politico italiano ed europeo. Tant’è che ha superato anche Pierfurby Casini, che nell’ultimo intervento al Senato sulla riforma Boschi ha perso il suo tradizionale smalto di trasformista.
Una capacità, quella del presidente, paragonabile, per velocità, solo a quella del famoso Houdini. Da sindaco diventa presidente del Consiglio senza un esame elettorale e quindi senza essere parlamentare; da “rottamatore” dei suoi compagni si è trasformato in “restauratore”, non solo dell’impalcatura istituzionale (perché se passano le sue proposte siamo in presenza di una restaurazione), ma anche dei suoi irriducibili avversari come Berlusconi e Verdini, rimessi al centro della scena politica come principali co-attori.
Complimenti. L’alunno Matteo ha superato il maestro Silvio, anche con qualche aspetto da approfondire. Il suo sorrisino mefistofelico non è paragonabile al sorriso bonario e accattivante del maestro verso il pubblico plaudente.
Quelli che invece non meritano ammirazione sono coloro che, di volta in volta, lo assecondano nei suoi cambi di abito dietro le quinte, pensando che alla fine della rappresentazione saranno ben ricompensati. Non sanno che, terminato lo spettacolo, saranno i primi a essere licenziati perché conoscono i trucchi usati per ammaliare gli spettatori increduli.
Solo i Popolari italiani potranno arginare questa deriva ammaliatrice se ritroveranno una loro unità di azione fatta di proposte politiche serie, possibili, efficaci e non frutto della somma di sigle nelle quali sono oggi articolati in maniera assolutamente non incidente. E’ un nostro dovere per l’Italia.
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