Salatto: No agli atteggiamenti egemonici di NCD. Siamo Popolari non alfaniani

Potito-Salatto

 

 

AGENPARL – “La ripresa autunnale delle iniziative politiche produrrà certamente effetti sullo scenario italiano. Effetti i cui esiti non sono certo definiti. In particolare dare per scontato, come fa Alfano, che la fusione dei gruppi parlamentari di Ncd, Udc e Popolari per l’Italia sia il traguardo del percorso unificante dei popolari italiani, da noi da tempo proposto, è un grosso errore di valutazione che potrebbe produrre esiti negativi per il progetto stesso. Piuttosto la fusione è solo un punto di partenza che richiede un ampio e partecipato dibattito interno ancora non svoltosi”. Lo dichiara in una nota Potito Salatto, vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia. “Per non dare la sensazione che si voglia procedere alla costituzione di un partito popolare degli ‘eletti’ (o meglio dei ‘nominati’) c’è bisogno di individuare, con il concorso di quella società civile presente sui territori e che non si identifica con il Pd, linee programmatiche e strategiche comuni; di proporre una struttura che sia la piů articolata possibile con pari dignitŕà di tutti i partecipanti al progetto; di esaminare possibili alleanze in alternativa a Renzi, evitando di appiattirsi sul premier commettendo lo stesso errore dell’esperienza Monti che non produsse certo effetti positivi per alcuno. Purtroppo ancora oggi invece assistiamo ad atteggiamenti egemonici da parte dell’Ncd solo perchè forte di una sostanziosa rappresentanza ministeriale peraltro superiore al consenso elettorale effettivamente riscosso (oggi il sondaggio Ixè dà al partito il 2,2 per cento). Questo modo di comportarsi dimostra una scarsa lungimiranza che può far fallire il nostro progetto complessivo se non viene sostituito da un atteggiamento di rispetto verso tutti i partner. Siamo convinti che anche l’Udc di Cesa la pensa come noi. Per capirci: popolari sì, alfaniani no”.

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