Politica, quando in Italia come oltremanica?
Futuro Europa – Contributo di Potito Salatto – Al termine dei risultati delle elezioni in Inghilterra che hanno registrato in modo inequivocabile la vittoria del conservatore Cameron, il Laburista Ed Miliband ha lasciato la guida dei Laburisti pur conquistando, come secondo partito, 232 seggi (meno 26 rispetto alla precedente consultazione) assumendosi la totale responsabilità del risultato e della sconfitta. Analogamente Nick Clegg dei Liberal-Democratici con il 14% dei voti si è dimesso dalla Presidenza del suo partito. Così Nigel Farage ha abbandonato la leadership del UKIP (UK Independance Party – Partito per l’indipendenza del Regno Unito) pur avendo riscosso il 12,05% ma battuto nel suo collegio dal conservatore Craig Mackmackinlay.
In Italia tutto questo sarebbe apparso come un terremoto politico, in Inghilterra un fatto consequenziale naturale. Quando la politica italiana conoscerà stili del genere? Quando gli sconfitti alle elezioni si faranno spontaneamente carico di un passo indietro riconoscendo le proprie responsabilità per l’esito negativo del voto che riguarda i rispettivi partiti da loro guidati? Il giorno in cui questo avverrà allora potremo finalmente dire che il nostro è un sistema istituzionalmente e culturalmente democratico che consente il giusto ricambio della classe dirigente.
Per questa ultima questione da noi si preferiscono le trame oscure, le rottamazioni violente e forzate, gli interventi della magistratura più o meno fondati, le aggressioni giornalistiche in violazione delle più elementari regole sulla privacy ecc. Dire, quindi che l’Inghilterra è un altro mondo ha una sua profonda verità, anche se la qual cosa ci amareggia ed intristisce. L’Italia meriterebbe certo molto di più.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]