Piove sul bagnato. Il commento di Lillo S. Bruccoleri
ILMENSILE – Le elezioni di mezzo termine negli Stati Uniti danno ai repubblicani la maggioranza al senato e trasformano in anatra zoppa il presidente democratico Barack Obama. Egli potrà esercitare i suoi poteri con l’ampiezza che in quell’ordinamento gli viene riconosciuta, ma il contrappeso parlamentare si farà sentire con maggiore intensità e lo costringerà in tempo reale a tenere conto degli orientamenti maturati tra i cittadini. Nella Germania che festeggia i venticinque anni della caduta del muro di Berlino, preludio alla unificazione conseguente alla dissoluzione dell’impero sovietico, le due camere condizionano ugualmente l’operato del governo federale e questo fa parte della normalità del sistema. Nell’uno e nell’altro caso nessuno si sogna di modificare la costituzione o le leggi elettorali, perché la correttezza dei comportamenti è assicurata dalla maturità della classe politica nel suo complesso.
Nel nostro paese, dilaniato come tanti altri dalla crisi economica e devastato dalle avversità atmosferiche in varie parti del territorio, si torna con insistenza ad agitare i temi delle riforme istituzionali, in presenza di un governo privo della originaria legittimazione popolare e, come se non bastasse, di un presidente riluttante che non sembra intenzionato a completare il mandato settennale al quale è stato chiamato dopo la rielezione che ha costituito un precedente assoluto nella storia repubblicana. Vacilla il patto tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi che ha preso il nome dalla sede del Partito democratico, sicché si parla sempre più spesso dei rischi che corre il Nazareno. La sua storia ci pareva conclusa con un sacrificio e una resurrezione e mai avremmo immaginato che si potesse ripetere con un redentore di se stesso e improbabili miracoli per la nazione.
Lillo S. Bruccoleri
Dal Rugantino n. 13072