Marino, Roma non basta. Governerà anche l’ex provincia. Il punto di Potito Salatto
AFFARITALIANI.IT – E’ un Paese normale quello in cui ci si esalta di aver abolito (sic!) le province trasformandole in aree metropolitane con elezioni di secondo grado? Come conseguenza di questa legge avremo a Roma come sindaco dell’area lo stesso Marino. Sì, anche se di lui non ne possiamo più per la sua sfrenata fantasia nel creare problemi alla città. Mi domando come si possa governare un territorio così ampio quando non si riesce a fare alcunché di buono per Roma.
E’ un sindaco, Marino, del quale ci si domanda se c’è o ci fa. Può un primo cittadino che dovrebbe dedicarsi quotidianamente ai problemi della sua città (a favore di tutti e non solo di quelli che lo hanno votato) promuovere atti amministrativi fuori dal buon senso di un amministratore? Per esempio, bloccare la circolazione delle moto all’interno del centro storico non significa forse cancellare con un tratto di penna il ruolo che le due ruote di fatto hanno giocato nel ridurre la circolazione delle auto?
E poi: aumentare le tariffe dell’accesso alle Ztl anche per i residenti; l’incremento dei costi del parcheggio con esclusione delle agevolazioni per le lunghe soste; il pagamento delle rette degli asili nido anche per il terzo figlio; l’innalzamento al massimo delle tasse locali, non sono forse atti irresponsabili che aggravano le condizioni dei cittadini romani vessati dalle difficoltà economiche?
L’ultima trovata di immaginare i dipendenti capitolini che lavorino da casa con un computer, per esempio i centralinisti, dimostra un folle delirio amministrativo che non ha eguali nel mondo. Detto questo, non riesco nemmeno a immaginare cosa potrà succedere all’area metropolitana guidata da un siffatto personaggio. Nerone sapeva almeno suonare la lira…
Potito Salatto, vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia