Centro: nasce movimento ‘Popolari per l’Italia’, presidente Mauro
Asca – Roma, 28 gen 2014 – Oggi il varo ufficiale, l’ 8 febbraio l’ assemblea costituente per definire l’ organigramma e raccogliere le adesioni. Si apre il ” cantiere” dei Popolari per l’ Italia, movimento presieduto per adesso dal Ministro della Difesa, Mario Mauro, lanciato oggi nel corso di una conferenza stampa presso il Palazzo Santa Chiara di Roma. ” Al Nuovo centrodestra chiedo di fare una riflessione non sul loro nome, perche’ ognuno e’ libero di chiamarsi come crede, ma di riflettere sul progetto politico. Perche’ se Nuovo Centrodestra significa essere una fotocopia sbiadita di Berlusconi, il rischio e’ avere Forza Italia al 23 per cento e Ncd a percentuali minori”, afferma Mauro, rispondendo a una domanda sul dialogo con il partito di Angelino Alfano. ” Se invece l’ assunzione di decisioni coraggiose con il governo si traduce, realmente, nella costruzione di una alternativa alla sinistra senza derive verso il populismo, allora noi ci siamo”, aggiunge Mauro, che in merito invece ai rapporti con l’ Udc spiega: ” Con loro non c’ è solo dialogo, c’ è un legame forte al di la’ dei gruppi parlamentari. Questa nostra riflessione” sulle prossime tappe dei popolari in Italia in vista delle Europee ” è a loro disposizione e so che ne parleranno al congresso” di fine febbraio. ” Dopo un lungo e impegnativo percorso di preparazione parte oggi ufficialmente il movimento politico Popolari per l’ Italia, che ha l’ obiettivo di promuovere la nascita di un ampio raggruppamento di tutti coloro che, provenendo da storie politiche ed esperienze differenti, si ritrovano nei valori del popolarismo italiano ed europeo”, scrive dal canto suo nella sua pagina Facebook il senatore Andrea Olivero, capogruppo dei Popolari per l’ Italia. ” Non è l’ ennesimo partitino (in attesa che la legge elettorale lo cancelli) ma una start-up, un incubatore che puo’ far nascere anche in Italia un grande partito Popolare alternativo alla destra populista e competitivo alla sinistra socialdemocratica. Se si vuole uscire dalla Seconda Repubblica – prosegue Romano – non si puo’ pensare di rimanere nel bipolarismo che tiene insieme tutto e il suo contrario, ma in una democrazia dell’ alternanza tra forze mature, pronte piuttosto, se non in grado di governare da sole, ad allearsi fra loro piuttosto che con forze populiste”.