BOLOGNA/Angeli: non ci sarà il decreto antipreghiera
La decisione del Prefetto di Bologna di non procedere con l’emanazione di un decreto volto a proibire il raduno di preghiera anti abortista rappresenta un segnale di saggezza istituzionale, cui questa città da ormai troppo tempo non è più abituata.
L’esito equilibrato della vicenda evidenzia tuttavia, oltre che l’ennesimo improvvido scivolone del Sindaco Merola, la puntuale malafede del PD che quando vuole evitare fastidi in casa (e Bologna da sempre viene considerata casa sua) accampa argomenti pretestuosi con un’arroganza che è l’altra faccia della debolezza.
Se la temuta esibizione di foto macabre di feti morti è “provocatorio e offensivo per i cittadini” , nonché “espressione di intolleranza”, ci dovrebbe venir spiegato come mai le immagini di cadaveri dilaniati da bombardamenti, di cui viene fatto uso in abbondanza dai media proprio per indurre, nella coscienza della pubblica opinione, la condanna morale della guerra, non lo sia altrettanto e, in quanto tale, non venga esecrato dal PD. Dove sta la differenza ?
E quando la pubblicità in favore di raccolte fondi contro la fame ci mostra bambini denutriti al limite dello scheletrico, quindi della sopravvivenza, perché la voce del PD non si leva a chiederne l’abolizione affinchè i cittadini non ne vengano offesi?
L’utilizzo di immagini forti, e forti proprio in quanto reali, al fine di sensibilizzare la nostra emotività rientra nella normale strategia di comunicazione.; quindi appartiene di diritto all’ambito della libertà di espressione. Piaccia o non piaccia al PD, che con iniziative come quella assunta a Bologna si rivela esso sì intollerante. Peraltro secondo una tradizione che
viene da lontano.
Si chieda piuttosto il PD come mai, ciò che viene sistematicamente taciuto dai media compiacenti, cresce anno per anno la percentuale di obiezione di coscienza fra i medici e in generale il personale sanitario coinvolto nelle pratiche di’aborto.
Questo sì ha a che fare col macabro. Un macabro vissuto quotidianamente che il PD, al riguardo in buona compagnia, vorrebbe non venisse alla luce ma restasse confinato nelle sale operatorie.
Sergio Angeli