ROMA/Rastelli: manca il copione di quel disegno dedicato alla “Polis”. Noi manchiamo agli elettori. Ed abbiamo il dovere di non disperdere il loro sogno
Non è mai iniziato il viaggio di trasformazione verso la Terza Repubblica, assistiamo oggi ad uno spettacolo sul palcoscenico della politica a dir poco concitato. Un ordalia quotidiana. Chi non sta né di qua né di là (o da tutte le parti..!) chi sta con chi sta al potere (adesso..?) e coloro che staranno accanto a chi il potere lo ha davvero e continuerà ad averlo (!). La riorganizzazione dell’area del centrodestra che si pensa sia di Salvini ma non è più neanche di Berlusconi si sta riarticolando, anche se faticosamente e a piccoli passi, ed anche se sembra irrealizzabile ma basterà un evento a
coglierne le rendini. In quest’ultimo periodo storico in Italia la confusione continua a persistere, anche gli ultimi eventi che hanno caratterizzato l’establishment finanziario ed economico lo dimostrano: divergenze di interessi, tentativi di aggregazioni, manovre bancarie, nuovi vertici del capitalismo ma in realtà si sta sfaldando il vecchio sistema paese. Si sta solo salvando il salvabile? Ci sentiamo in grado di dare risposte politiche? La realtà è che bisogna riprogettare tutto, e questo è già evidente, ma è altrettanto evidente che la classe dirigente del Governo Renzi così come l’attuale presidente del consiglio dei ministri (non eletto dal popolo) Matteo Renzi non sono in grado. Il Governo che giurò l’11 giugno 2001 e terminò il 20 aprile 2005 fu il governo più longevo della storia della Repubblica Italiana e produsse trentasei riforme e i testi unici. E ad oggi, conti alla mano perché la matematica non è un opinione, l’operato di Renzi è solo avventurismo politico, anche coloro che appartengono alla terza età stanno emigrando, e sono coloro che lo hanno mantenuto fino ad oggi questo Stato. Ma quale futuro si pensa star costruendo? Non ci si può ridurre solo ad un regolamento di conti. Io non demonizzo la finanza sarebbe ottuso farlo ma è il lavoro che produce economia reale ed è solo l’economia reale che rigenera l’intero sistema. Abbiamo il dovere di metterci in competizione a partire dalla prossime elezioni ammnistrative. Ed è sempre stato sempre e solo il centrodestra che ha difeso gli interessi dell’Italia che non può più essere parcellizzata. Non stanchiamoci e ci ritroveremo.
Francesca Romana Rastelli
coglierne le rendini. In quest’ultimo periodo storico in Italia la confusione continua a persistere, anche gli ultimi eventi che hanno caratterizzato l’establishment finanziario ed economico lo dimostrano: divergenze di interessi, tentativi di aggregazioni, manovre bancarie, nuovi vertici del capitalismo ma in realtà si sta sfaldando il vecchio sistema paese. Si sta solo salvando il salvabile? Ci sentiamo in grado di dare risposte politiche? La realtà è che bisogna riprogettare tutto, e questo è già evidente, ma è altrettanto evidente che la classe dirigente del Governo Renzi così come l’attuale presidente del consiglio dei ministri (non eletto dal popolo) Matteo Renzi non sono in grado. Il Governo che giurò l’11 giugno 2001 e terminò il 20 aprile 2005 fu il governo più longevo della storia della Repubblica Italiana e produsse trentasei riforme e i testi unici. E ad oggi, conti alla mano perché la matematica non è un opinione, l’operato di Renzi è solo avventurismo politico, anche coloro che appartengono alla terza età stanno emigrando, e sono coloro che lo hanno mantenuto fino ad oggi questo Stato. Ma quale futuro si pensa star costruendo? Non ci si può ridurre solo ad un regolamento di conti. Io non demonizzo la finanza sarebbe ottuso farlo ma è il lavoro che produce economia reale ed è solo l’economia reale che rigenera l’intero sistema. Abbiamo il dovere di metterci in competizione a partire dalla prossime elezioni ammnistrative. Ed è sempre stato sempre e solo il centrodestra che ha difeso gli interessi dell’Italia che non può più essere parcellizzata. Non stanchiamoci e ci ritroveremo.
Francesca Romana Rastelli