ROMA/Venturini: Marino ed il suo solito mantra
Ormai rischio di essere ripetitivo sulle critiche al Sindaco Marino e sulla necessità che a Roma si vada a votare subito, ma non vi è settimana in cui non vi sia occasione per tornare sull’argomento. Da ultimo la obbiettivamente “fredda” accoglienza che la Città ha riservato al Sindaco in occasione del suo ritorno dai Caraibi alla manifestazione di Don Bosco, l’usuale scaricabarile su altri (nel caso Prefetto e Governo) riguardo alla scarsa sicurezza nella Capitale dimostrata, fra l’altro, dall’arrivo indisturbato sui cieli di Roma di un elicottero non autorizzato nonché la notizia della bufera giudiziaria che si starebbe abbattendo sulla Onlus del primo cittadino per poco chiare operazioni riguardo ai collaboratori. Sul primo punto i filmati che girano sul web dimostrano come la stragrande maggioranza dei cittadini siano furiosi con il Sindaco, preso a male parole da gran parte dei presenti e che ha avuto bisogno di un imponente cordone di polizia per raggiungere la piazza. Certamente ciò costituisce un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Obbiettivamente se un sindaco ha necessità di essere protetto così per stare tra la sua gente, possibile che non si renda conto che qualcosa che non va c’è? Papa Francesco e l’amato presidente Pertini, tanto per fare qualche esempio, non hanno mai dovuto proteggersi dalla propria gente. Sul secondo e terzo profilo appare il solito “mantra”, è sempre colpa di qualcun altro. Certo siamo d’accordo con lui che i cieli non sono di competenza del Sindaco, ma la terra sì ed appare quanto meno semplicistico che quest’ultimo si smarchi così da un problema grande quanto una casa: il fatto che nel proprio territorio nell’indifferenza generale si sia celebrato indisturbato un funerale show di un personaggio, diciamo, chiacchierato. Anche l’ultima grana, quella delle indagini sulla propria Onlus, viene affrontata nel medesimo modo, egli dice di non saperne nulla ed anzi di essere parte lesa. Non si vuole mettere in dubbio la sua estraneità a fatti penalmente rilevanti e la sua buona fede, ma che riguardo ad essi siano coinvolti suoi stretti collaboratori e che non si sia reso conto di ciò che stava accadendo, soprattutto considerate le modeste dimensioni dell’Associazione, appare veramente preoccupante. Chi ha difficoltà nel controllare la propria piccola associazione, ha la capacità di governare Roma? Questo è il quesito che sorge spontaneo. Seguirò con apprensione lo sviluppo delle indagini ed il loro esito, dato che avere chiarezza su ciò appare diritto di ogni cittadino romano. Come da mio solito “mantra”, continuo a gridare a gran voce: diamo alla Città la possibilità di votare di nuovo.
Antonfrancesco Venturini
Coordinatore di Roma Capitale Popolari per l’Italia