Dannato euro
Futuro Europa – contributo di Potito Salatto – Più passano le ore ed i giorni, più la vicenda greca non può non assumere un aspetto squisitamente politico che va al di là delle trattative tecniche che si sono susseguite o che si susseguiranno. Chi aspetta il risultato del referendum lo fa nella quasi certezza che vincano i Sì e Tsipras sia costretto a lasciare la guida del Paese. Una vicenda questa che ricorda quella che coinvolse Berlusconi con lo spread alle stelle. Il problema vero è che in un caso o nell’altro, che vincano i Sì o i No, vista l’immaginabile risicata differenza di voti, nessuno potrà, in Grecia o in Europa, gridare ad una vittoria risolutiva. A questo punto l’UE deve decidere solo se mantenere la Grecia dentro o fuori l’Europa senza, però ,che questa vicenda faccia comprendere quanto precario sia questo prezioso ma “dannato” Euro, come unica vera forma di coesione per i Paesi Europei. Qui il senso della crisi alla quale le Istituzioni Europee devono trovare un soluzione per evitare la frantumazione del Vecchio Continente con immaginabili danni per tutti sul piano economico e sociale. Non va dimenticato che la Grecia, pur con le sue difficoltà, costituisce il 2% del PIL Europeo. Renzi, invece di compiacersi solo di strumentali complimenti della Merkel sul suo operato (?), faccia qualche proposta concreta che aiuti a superare l’attuale empasse. Lo deve nell’interesse generale, del nostro Paese e della Grecia stessa alla quale siamo legati da irreversibili ragioni storiche e culturali. Al diavolo i burocrati, la Troika, le visioni contabili di personaggi che si ritengono economisti ma in realtà sono solo semplici “economi“ con i paraocchi. La sola politica del rigore senza efficaci iniziative per la crescita sono l’eutanasia dei popoli. Non se ne può più! Una mancata soluzione darebbe più voce al populismo antieuropeo dilagante in tutti i paesi dell’UE con tutto quello che ne conseguirebbe per il nostro Continente nel contesto mondiale.