Roma: operazione verità. Il contributo di Venturini (PpI Roma)
ROMA – Di certo il sindaco Marino non potrebbe in buona fede affermare che il marcio è tutto a destra, mentre a sinistra ci sono solo disattenzioni. Di certo il sindaco Marino non potrebbe in buona fede affermare che la sua amministrazione è il nuovo che avanza e che potrà salvare la città. E’ sotto gli occhi di tutti la trasversalità che caratterizza lo scandalo di Roma Capitale, che ha coinvolto non solo personaggi della stretta cerchia dell’ex sindaco Alemanno e personaggi storici nel PD romano, ma anche attuali esponenti tra le massime cariche Capitoline del partito di Renzi, nonché membri della giunta proprio del sindaco che si ritiene al di sopra di tutto e di tutti, ma che, per sua affermazione, non può certo fare Sherlok Holmes. Ma non ci voleva certo il celebre detective per una condotta politica quanto meno più attenta, ricordo, ad esempio, qualche mese fa la nomina ad i vertici dell’Ama di un manager che subito veniva additato dai giornali come indagato proprio per traffico di rifiuti, bastava un piccolo approfondimento per scoprirlo; per carità la presunzione di innocenza è sacra, ma l’opportunità della scelta politica lasciava a desiderare, tanto che il manager è durato pochissimi giorni. Così come non ci voleva certo il celebre detective per capire che qualcosa non andava in alcuni appalti della Capitale.
Poi fa sorridere, anche se non c’è nulla da ridere, il distinguo tra il sindaco ed il suo partito. Ma chi lo ha voluto all’ultimo momento alle primarie? Chi l’ha votato? Non certo i semplici cittadini, vista anche la scarsa affluenza alle urne, ma le strutture PD, quelle strutture oggi commissariate e dalle quali il primo cittadino cerca continuamente di distanziarsi.
Ho apprezzato le parole di un parlamentare PD, l’on.Morassut, lette sui giornali “Il partito democratico a Roma e nel Lazio ha bisogno di ritrovare l’anima perduta. Per troppo tempo la battaglia di chi ha segnalato e documentato distorsioni è stata sottovalutata, ignorata o perfino combattuta.”
Un’ operazione verità va assolutamente fatta non solo nel PD, ma in tutti i partiti.
E’ evidente che da tale operazione debba venir fuori una classe dirigente affidabile e preparata, che nasca da confronti politico-programmatici e non da una guerra tra bande per la gestione e la spartizione del potere.
Questa consiliatura proprio perché nata da un sistema malato e che ha come sindaco chi da tale sistema è stato generato, indipendentemente dalla sua buona fede, almeno dal punto di vista penale, che non è in discussione, deve finire il prima possibile e Roma deve risorgere con una classe politica che abbia quella legittimazione che solo un nuovo passaggio per le urne, successivo allo scandalo, può garantire.
Antonfrancesco Venturini
(Coordinatore di Roma Capitale Popolari per l’Italia)