Marino e la percezione di illegalità. Il contributo di Antonfrancesco Venturini (PpI Roma)

venturini

 

ROMA – Come la percezione di insicurezza è molto peggio della insicurezza stessa, anche la percezione di illegalità è peggio della illegalità stessa.

Questo pensiero mi è venuto vedendo il Sindaco Marino durante lo scorso Consiglio di Roma Capitale quando ha annunciato a gran voce che aveva pagato le multe, anche se non doveva, e si scusava per la sua auto in divieto di sosta.

Da cristiano l’uomo mi ha fatto quasi tenerezza, vedere un potente, quale dovrebbe essere il Sindaco di una grande Capitale Europea, dover giustificarsi di tali piccolezze e difendersi davanti ad un’orda di persone mascherate da clown che urlava contro di lui (peraltro con valide ragioni, anche se con modalità che lasciano perplessi), da politico ho provato molto meno tenerezza quando il Sindaco ha detto di sorridere alle ipotesi delle sue dimissioni perché la cosa è talmente seria da non ammettere alcun atteggiamento di scherno anche se velato e soprattutto se riferito in un’aula consiliare.

Ma ciò che veramente preoccupa è proprio la percezione di illegalità che si aggira intorno a Marino.

Qui subentra di nuovo la tenerezza, egli non ha preso tangenti, non ha truccato appalti, non sembra aver favorito “gli amici”, insomma non risulta essersi reso colpevole di quelle illegalità che troppo spesso le Procure attribuiscono ai politici, ma troppo spesso è apparso non sufficientemente rispettoso della legge.

Ciò è avvenuto quando ha continuato a parcheggiare illegittimamente la famosa Panda al Senato, quando ha proceduto, in disprezzo di una norma nazionale, alla trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero, quando ha semplicemente parcheggiato la sua Panda in divieto di sosta (fatto di cui si è espressamente scusato), quando non ha rinnovato in tempo il suo permesso ZTL (sarà anche stata colpa degli Uffici, ma il Capo ne risponde sempre), quando ha dichiarato di essere fortemente attratto dalle sostanze stupefacenti.

Il senso di tenerezza nei confronti dell’uomo, che oggi veramente sembra solo contro tutti (vedi anche i recenti sondaggi commissionati dallo stesso PD), non può però distogliere dalla preoccupazione che anche un velato messaggio di illegalità, dato da comportamenti e dichiarazioni, può dare, messaggio non ammissibile e pericoloso in una Città che ormai sembra una polveriera.

Ritornando, quindi, alle dimissioni richieste da più parti, esse sembrano veramente una soluzione dignitosa per un esperimento, che è apparso sbagliato, di innesto di un genovese a Roma e stupisce che il PD romano voglia risolvere tutto con un giro di valzer in giunta, che appare più una ennesima spartizione di potere che un gesto per il bene della Città.

I cittadini giudicheranno.

 

Antonfrancesco Venturini

Coordinatore Roma Capitale PPI

Author: admin

Share This Post On

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *