Per un nuovo partito di Centro, aperto a sinistra, nel solco della lezione di Alcide De Gasperi. La nota politica di Lucio D’Ubaldo
AFFARITALIANI.IT – I dati del sondaggio Swg dimostrano che il fenomeno Renzi, alla luce di una squinternata performance di governo, si va riducendo velocemente e vistosamente.
Sono dati, per altro, che poco riescono a dirci degli umori profondi dell’elettorato astensionista. Non è azzardato riconoscere che solo l’assenza di una nuova proposta politica – democratica e popolare – lascia senza rappresentanza un’area molto prossima al 15-20 per cento.
Tuttavia le ambizioni pescano in acque fresche, non in paludi di tatticismi e pigrizie. A De Gasperi piacque l’idea di aprire subito, all’inizio della rinascita democratica del Paese, alle generazioni più giovani e più assetate di cambiamento. Non fece un partito conservatore, non si accontentò di rattoppare un vestito consunto come poteva apparire l’esperienza pre-fascista del cattolicesimo politico. Fece qualcosa di profondamente nuovo.
In questo senso bisogna essere degasperiani. Ma bisogna perciò ripetere il problema, quello che affrontò il leader trentino, non la soluzione a suo tempo data. Oggi altre esigenze spingono a inventare una risposta adeguata al problema di un partito di centro che guarda a sinistra. Se manca la riflessione politica, quindi la forza di un pensiero nuovo, resta preclusa la possibilità di riorganizzare il campo dei popolari di ispirazione cristiani.