Venturini: Orti urbani nella Capitale, entusiasmante progetto
ROMA – Entusiasmante è il progetto “Agricoltura urbana in tangenziale – coltiviamo la città” dell’architetto canadese Nathalie Geron per la riqualificazione del vecchio tracciato della tangenziale est di Roma dalla stazione Tiburtina alla Batteria Nomentana, ormai sostituito dal nuovo sottopassaggio.
Mi auguro che l’Amministrazione comunale blocchi definitivamente gli appalti per la demolizione delle rampe, che nel progetto dovrebbero essere utilizzate come giardini pensili, e sposi l’iniziativa, come sembra ci si stia fortunatamente avviando.
Il progetto prevede la riqualificazione del tracciato, lungo 1700 metri e largo 20, per un totale di circa 40.000 mq con orti urbani, impianti sportivi, un vigneto, un meleto, centro conferenze, mercato rionale e molto altro.
La valenza dell’operazione è evidente, basta vedere gli esempi all’estero come, per citarne alcuni, l’High Line Park a New York, i giardini pensili di Singapore, i community gardens di Londra, il Parco Turia di Valencia.
Da sempre ho sostenuto l’importanza di realizzare nella nostra Città orti urbani, soprattutto in zone degradate nella prossimità o all’interno di quartieri ad alta densità abitativa. Gli orti urbani sono appezzamenti di terreno dati in gestione a cittadini per la coltivazione di prodotti agricoli, che poi vengono venduti in loco a kilometri zero, con evidenti riduzioni dei prezzi, e costituiscono anche abbellimento delle aree e dei quartieri.
Moltissimi sono i terreni sia pubblici che privati a Roma che versano in stato di abbandono, con conseguente degrado, e possono essere destinati a detto utilizzo, per cui auspico un vero e proprio programma specifico a larga scala.
La validità degli orti urbani è facilmente intuibile, essi in primis eliminano il degrado, consolidano il tessuto agricolo all’interno del centro abitato con evidenti vantaggi ornamentali e paesaggistici, migliorano la qualità della vita dei cittadini, creano occupazione e aumentano il valore fondiario con risvolti economici non trascurabili, creano occasioni di inserimento e rapporti sociali, favoriscono un’alimentazione sana con prodotti freschi riducendo praticamente a zero la filiera produttore /consumatore con conseguente contenimento dei prezzi.
Insomma, non vi sono controindicazioni ed è bene procedere, e velocemente, sulla strada della promozione di dette iniziative.