Salatto: aiutiamoci e l’Europa ci aiuterà
FUTURO EUROPA -Ferma restando la sua capacità oratoria, Renzi non ha capito che il Parlamento europeo non è quello italiano. Così come non lo vuole capire Borghezio, che urla “Pagliaccio!” al nostro presidente del Consiglio, di fronte a un’assemblea attonita. Così come la Mussolini, che dà vita a una sceneggiata tipicamente napoletana e non si arrende all’idea che a Strasburgo non si chiede di parlare su tutto, ma solo dell’ordine del giorno. Per non citare poi Grillo, che invita pubblicamente l’Ue a non finanziare il Sud Italia perché i fondi finiscono alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta.
Complimenti: che bella immagine diamo del nostro Paese. Renzi, in particolare, deve sapere che in Europa le cancellerie alle parole preferiscono i fatti. Sarebbe stato meglio quindi, anziché riferirsi a Telemaco, indicare le iniziative del Governo per giustificare le richieste di flessibilità in materia di rigore.Considerazione questa ripresa dalla stampa internazionale tesa sempre alla concretezza più che ai bei discorsi Non è,poi, automaticamente detto che si possano ottenere risultati positivi per il solo fatto di essere presidenti di turno per sei mesi. Per esempio la Grecia, durante il suo mandato, non li ha ottenuti.
Il problema di fondo è che non abbiamo una riconosciuta autorevolezza per mancanza di credibilità. Pensate che in Europa non capiscano che anche questo Governo annuncia, promette, non conclude nulla, malgrado addirittura indichi scadenze precise per poi, puntualmente, non rispettarle? Alzare la voce fa bene, ma bisogna avere la forza di dimostrare le proprie ragioni con atti concreti, rispetto degli impegni sottoscritti nel corso di questi ultimi anni. Il tutto mentre qualcuno di Forza Italia, perché in disaccordo con l’intervento del capo delegazione del Ppe, immagina l’uscita della delegazione italiana. Siamo alla pura follia. E’ un atteggiamento che non porta da nessuna parte, se non a fare il gioco dei socialisti europei.
Sarebbe davvero deleterio, infine, se il nostro presidente del Consiglio, verso il quale, anche se criticamente, ho grande rispetto istituzionale, venisse alla fine definito, nell’ambito europeo, un “Masaniello in scala ridotta”.
Al lavoro dunque, ricordando il detto: “Aiutati che Dio ti aiuta”. Aiutiamoci. L’Europa non potrà non aiutarci.
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